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5 cortometraggi indipendenti come una bella di notte: Film Makers and Movie Nerds continua a produrre barattando esperienza e ispirazioni - è innaffiata di passione

  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 5 min

Con cinque cortometraggi di cui discutere insieme, come i petali di una bella di notte, la community Fmmn (Film Makers and Movie Nerds) - Roma si è riunita nuovamente assieme ai suoi membri e ai suoi ospiti lo scorso 12 giugno 2025 al B-Folk per continuare insieme un’avventura coraggiosa e senza compromessi in sostegno del cinema indipendente.

Film Makers and Movie Nerds
Martino Fiorentini e Andrea Atzori per Fmmn - Roma

Animati da contagiosa calma e creatività, due degli affiatati membri della community (Martino Fiorentini e Andrea Atzori) hanno accolto gli spettatori e iniziato ad introdurre quelle che sono le loro intenzioni nel presente e i loro progetti per i mesi a venire.


Per Martino Fiorentini continuare ad agire attraverso Fmmn non rappresenta soltanto una volontà di produrre a zero budjet, ma di utilizzare una sorta di baratto-attività-competenza, condividendo le proprie idee, dapprima per realizzare una buona base per la community e ora per estenderla ancor di più.

Per far vivere questa community attraverso la passione per il cinema.

Il regista del primo e dell'ultimo cortometraggio presentato durante la serata di anteprime si è soffermato sulla chiave autobiografica dell'opera di apertura, Settima di dominante, per poi lasciare la parola al suo amico e collega Andrea Atzori, che Martino Fiorentini ringrazia per essere rimasto sempre al suo fianco sin dagli albori di questo progetto.


Andrea Atzori spiega che per adesso l’obiettivo della community è quello di fare un corto a trimestre, prodotto e distribuito da Fmmn, per poi continuare ad agire come a Berlino, ossia rendere tutta la community più partecipe, realizzando più corti nel corso di un trimestre e che siano in particolare dei cortometraggi che poi possano competere tra loro a Berlino.

Settima di dominante Fiorentini
Settima di dominante di Martino Fiorentini (@Fmmn - Roma)

Spolverando e intensificando l'affascinante concetto della cadenza d'inganno, quindi di quel tipo di variazione che permette all'ascoltatore di rimanere sospeso nella percezione uditiva e ciclica di una mancata conclusione, l'utilizzo della settima di dominante nella colonna sonora dell'opera di Martino Fiorentini è reso esplicito dal titolo stesso del suo nuovo cortometraggio, pur riuscendo a non anticipare nulla allo spettatore che sta per immergersi nella sua visione.

L'idea per la realizzazione di Settima di dominante (2025) sembra dunque provenire tanto dalla consequenzialità di questo tipo di accordo in musica, in cui si ha la percezione che si stia andando verso una conclusione nonostante quest'ultima sembri non poter avvenire mai, quanto dalla metafora che il cortometraggio nella sua evoluzione andrà a rappresentare.

Fiorentini utilizza in regia questa stratificazione già presente nella sceneggiatura, redatta assieme a Lorenzo Marte e Gianluca Sposati, donando allo spettatore la possibilità di cogliere con naturalezza, e senza anticipazioni nel corso della visione, la metafora insita nella vita della protagonista del cortometraggio e riuscendo a intersercare quest'ultima nei gesti e nei pensieri degli abitanti di una particolare cornice domestica di un moderno neorealismo.

Il corto preserva al contempo una B-story non dichiarata e la scelta di non renderla esplicita allo spettatore potrebbe via via rivelarsi come una saggia scelta o come un meraviglioso dettaglio conclusivo.

Serena Masullo Fmmn
Serena Masullo per Cine4season (@Fmmn - Roma)

Settima di dominante (2025) di Martino Fiorentini gioca sulla sospensione e sull'interpretazione della fragilità umana. Ad esempio, il fatto che gli sguardi dei personaggi maschili del corto (interpretati da Daniele Miglio e Paolo Ricci) arrivino inizialmente allo spettatore come quelli di due persone molto semplici appare come un dettaglio non marginale e che in qualche modo sembra funzionare come premessa di un determinato contesto emotivo proprio perché arriverà anche il momento in cui - après le climax - si potrà beneficiare della loro vera luce.

L'attrice Serena Masullo infatti, che nel corto abita silenziosamente le vesti della protagonista, è anche il primo innesto per la tensione della breve opera filmica e proprio quando mostra di essere preda del momento di maggiore caos creativo lo spettatore arriva a percepire con lei, ma come attraverso altri occhi, una sorta di paralisi per poi tornare a vivere il presente. Stavolta però non più attraverso gli occhi dell'incomprensione altrui quanto di un ascolto attivo, di un'armonia manifestata dallo svelamento e avvicinamento di una figura umana che fino a quel momento era stata preservata come un tesoro irraggiungibile dalla prima metafora del corto.

Just the End Lorenzo Marte
Just the End di Lorenzo Marte

L'umanità è sempre al centro delle opere realizzate o selezionate per la loro proiezione dalla Fmmn. Non a caso infatti fra le anteprime della serata sono stati presentati altri quattro cortometraggi che hanno trattato, ciascuno da un punto di vista diverso e originale, quest'essenzialità. Fra quelli di cui al momento ci è dato parlare vi è Just the End di Lorenzo Marte e Rendiamo grazie a Dio di Carlo Quinto.


Quel che accomuna i due indimenticabili protagonisti di Just the End (2023) di Lorenzo Marte è il loro amore per la musica che, nel cortometraggio, diventa progressivamente sinonimo di una riflessione sulla vita. Il dialogo tra i due personaggi è ben strutturato e fa da perno alla narrazione, contaminandosi, in alcune parentesi, con il dinamismo del musical.

Lo stesso regista ama la musica e trasferisce questo suo desiderio di creare artisticamente e umanamente in favore di ciò che lo circonda, riflettendo tale intenzioni sulle azioni del personaggio che andrà ad interpretare. L'espediente meta-cinematografico, a partire dalla sua esistenza in scena, è spesso presente nelle opere di Lorenzo Marte, eppure i suoi personaggi appaiono sempre in funzione di un secondo o di un molteplice abitante della pellicola, al quale Marte dedica la sua lente creativa, dentro e fuori la narrazione. Un dettaglio è quindi quest’ultimo che si rivela non marginale per il regista e attore, tanto quanto lo è l’ispirazione per la realizzazione delle sue opere, altrettanto spesso dimostratesi voler attingere a esperienze personali. Il focus sul βίος - in riferimento a tutto ciò che di biografico si mostra e si trasfigura nella creazione artistica di Marte - traspare anche da alcune emblematiche e contemplative scelte intraprese nella realizzazione della fotografia del corto.

Rendiamo grazie a Dio (C. Quinto; 2023)
Rendiamo grazie a Dio (C. Quinto; 2023)

Anche Rendiamo grazie a Dio (2022) è un cortometraggio tratto da un'esperienza personale del suo regista e, come ricorda durante la sua presentazione Carlo Quinto, la sua idea proverebbe dall'illuminante scoperta e dalla successiva rielaborazione in chiave filmica di un paio di aneddoti verificatosi in casa dell’autore, seppur in maniera decisamente più innocua.

fmmn
@Fmmn - Roma al B-Folk

Le esilaranti dinamiche del cortometraggio di Carlo Quinto ruotano attorno a una banda di preti inaspettatamente votata ad agire sulle orme di Robin Hood e magistralmente interpretata dal trio di attori composto da Federico Giunti, Dario Tacconelli e Giovanni Carta. Al loro fianco appariranno progressivamente in scena altre figure, altrettanto fondamentali. Quelle di due donne agli antipodi - in azione, interpretate dalle attrici Altea Hernández e Noli Sta Isabel.



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Roma (RM), Italia

Progetto artistico critico letterario No profit a cura di Giada Ciliberto 

Giornalista Pubblicista 

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