Il Contagio - condivisione, invito e breve storia della rivista artistico letteraria
- 28 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Il 21 giugno 2025 - nella meravigliosa e abitabile cornice allestita da sVejo, nel verde di Cesano - si è tenuta la prima presentazione del Giornale, Il Contagio.

Durante il magnete-evento - che per l’occasione ha preso il nome di Contájam (ossia chiacchiere, poesia e jam session) - era prevista una chiacchierata libera e una lettura creativa aperta, una lettura di poesie e di tutto ciò che si desiderava condividere tra gli ospiti e i membri dell’associazione culturale ospitante.
Alla jam-session open-mic si è accompagnata l’esposizione di una mostra, di altre immagini e una postazione di disegno permanente Disogno.

Alessia Fiorentini, una delle fondatrici del Giornale, ha preso la parola, assieme a un altro suo rappresentate, stavolta proveniente da Pisa, il cantautore Diego Puzzo.
Entrambi hanno raccontato, per la prima volta pubblicamente, la storia de Il Contagio, di come si è creato questo progetto, per poi aprire a una sessione dedicata alla condivisione di idee sulla nuova parola - Alieno - a cui verrà dedicato il prossimo numero.

Alessia: Ci siamo conosciuti dopo la pandemia e abbiamo iniziato a frequentarci.
Diego viene da Pisa, e ci sono altri ragazzi che fanno parte della redazione da Pisa. Io, da Roma, sono andata a un loro evento che, appunto, si chiamava Contagio culturale. Nel frattempo noi a Roma stavamo pensando a questo progetto che si chiamava Il Contagio come rivista. (Quando ero lì) gliene ho parlato, a loro è piaciuto e quindi abbiamo iniziato a collaborare insieme. Oggi continuiamo ad andare avanti e, dopo tre anni, questa è la nostra quinta pubblicazione.
Il nostro obiettivo è quello di diffondere Il Contagio. - (Agli eventi, nelle piazze, in versione cartacea, da persona a persona) - Questa proposta di fare arte in modo collettivo (continua così com'è nata), senza nomi, senza proprietà, senza diritti.
Il Contagio è un giornale che pubblichiamo nuovamente, perché, appunto, dov’è che inizia e finisce il tratto di ciascuno di noi?
Non è qualcosa che si può collocare, anche se proviamo a metterci dei nomi, delle maiuscole e dei punti, è sempre qualcosa che non inizia e non finisce mai.
Quindi ci proponiamo un po’ come finestra sul contemporaneo e data una parola…
Diego: Ci siamo contagiati, appunto, a vicenda…

Estratto dal primo numero cartaceo (Paziente 0) de Il Contagio:
Sdoganato l’archetipo dell’untore, l'associazione morale tra malattia e male: è la fine. È l'idea che ti porta a considerare l'altra persona contagiosa, portatrice di mali: se tu stai male, più tu stai male, più io mi allontano da te perché sei contagioso. Se ti ammali cè sempre una colpa dell'altro. Tutti malati fino a prova contraria. Tu sei sempre contagioso, non solo quando stai male. Soluzione: atomismo totale, trasferiamoci ognuno in un pianeta diverso - costellazioni di solitudini.
La serata da sVejo è proseguita tra riflessioni, idee e scambi - non solo di idee, ma anche di ping pong e biliardino. Fra gli artisti esibitisi anche Diego, con alcuni brani tratti dal suo album Sinestetica, come Yin&Yang e Solstizio d'estate.
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