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Il ritmo di una melodica allegria in Drop (2024) di Claudio Quattrone

  • 1 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 2 mar

Candidato alla Sezione Ufficiale del Fest - News Directors / New Films Festival, Drop (2024) si pone come un allettante quesito alle orecchie dello spettatore.


Avete presente il desiderio che si prova un attimo prima di lanciarsi nel vuoto dopo aver già fatto il primo giro di giostra? E se sì, come spieghereste questa sensazione a un bambino senza fare uso della parola?

Dettaglio da Drop di Claudio Quattrone
Dettaglio da Drop di Claudio Quattrone

Ancor prima di poter dire fine, lo spettatore di Drop scopre la secondaria consapevolezza di una goccia d'acqua. Esattamente dopo un penultimo momento di buio, ossia quando l'acquatica protagonista del film torna a frequentare quella melodica allegria che aveva abitato in un primo momento.

Nello stesso modo in cui si rivela propensa a condividere il suo stato d'animo con lo spettatore, Drop - la goccia d'acqua in questione - rimane al fianco di una simpatica nuvoletta rosa per tutta la durata del corto. Una nuvoletta che, in qualità di sua fedele compagna di viaggio, dimostra anche di avere lo stesso colore delle sue guance.


Nell'incipit del film una musica allegra invita lo spettatore ad osservare con curiosità quella che sembra essere un'interminabile fila di gocce d'acqua. Ciascuna goccia sta aspettando che sia il suo turno per poter affrontare la fatidica discesa sulla superficie terrestre.


Alla vista dei tetti delle case dall'alto, però, la musica diventa sempre più incalzante e spigolosa, adattandosi ai cambiamenti dello stato d'animo della goccia protagonista. Nel frattempo anche il cambiamento atmosferico sembra agire nella sua direzione, restringendo sempre di più il campo su di essa fino a giungere alla metà del film.


Il ritmo della colonna sonora del film d'animazione di Claudio Quattrone cambia ancora una volta quando la catastrofica visione della dissoluzione di una delle gocce d'acqua, dapprima lanciatesi nel vuoto, si interseca con l'inattesa e armonica modalità di precipitare di una famiglia di gocce, ritrovatasi, stavolta in volo, al fianco della protagonista.


Drop in quel momento non è più sola, ma non è questo il punto. La goccia d'acqua è in caduta libera prima del previsto. Non essendosi voluta lasciare acciuffare dal Sole pochi istanti prima, Drop si ritrova a tu per tu con il suo timore di lanciarsi nel vuoto, ma pochi istanti dopo è già troppo distratta per tener fede anche alla sua paura.

Sorpresa e rassicurata dal modo che hanno le altre gocce, attorno a lei, di affrontare quel momento così difficile della vita, anche Drop inizia a credere che sia meglio lasciarsi andare.


Il momento che precedere l'atterraggio della goccia è il momento di massima consapevolezza del film. Drop, con sguardo illuminato e commosso, sembra aver ormai compreso qualcosa di molto importante su se stessa e sul mondo che la circonda. Qualcosa che, come si vedrà, potrebbe anche essere molto più importante del suo attuale stato di bilico tra le nuvole e la terra.

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02 mar
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Roma (RM), Italia

Progetto artistico critico letterario No profit a cura di Giada Ciliberto 

Giornalista Pubblicista 

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