top of page

Il sogno di una cosa, lettera all'intensità di Elio Germano e Teho Teardo

  • 10 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 mar

Ho pensato che ci sono dei posti in cui sono stata

che tengo solo per me

che non ho mai spiegato

e che la poesia

alla fine

non è altro che il pensiero trascritto.

Giada

Vele nere, le quinte

già in viaggio

ondeggiano, in attesa

come capelli al vento

nella notte

che prima di essere tale

si dischiude

verso la scomoda necessità

di un altrove.


Tutti i dispositivi sono spenti.

Si sta in ascolto.


Il sogno di una cosa Elio Germano e Teho Teardo
A L'intensità de Il sogno di una cosa

Blu, la luce che crea ombre su entrambi i lati.

Proiezione luminosa che si trasforma

si tinge di verde

poi gialla compagna, azzurra e, ancora blu.


Verso Gorizia

si muovono tre giovani.

Sono tre ragazzi, allievi di Pier Paolo Pasolini

che avanzano, assieme al loro sogno,

nei boschi

nella corsa rossa

non scolorita dalla pioggia.


L'eco legnoso di un tocco e di un testo, poi la fame

il silenzio di una musica che continua nell'ascolto di un friulano condiviso.

L'intensità di Elio Germano

di Teho Teardo

come una campana

richiama i sensi verso il centro

per invitarci a uscire fuori.


L'accordo

è di ogni strumento,

dello strumento che diviene ogni cambio di passo e metafora.


È una fonosfera accompagnata da una voce in ascolto di altre voci.


Un ambiente immersivo creato da un ascolto

della musica per altri suoni.


Nella creazione di un ricordo

su un ricordo

di un reale dipinto su ricordo immaginato

che non potrà essere altro che ricordato.


Che non è immortalato

che non rimarrà fisso

ma solo in movimento

che sfugge anche

in un dettaglio depositato

nella preparazione di uno scontro

poi, di nuovo,

risolto nella fuga

Spazio Rossellini
Circumnavigando lo Spazio Rossellini

come quando si coglievano le pesche dall'albero,

il lavoro uccide

perché di precarietà si vive.


Come siepi spostate dal vento e dalla pioggia

per un passaggio.

Il sogno di una cosa a Spazio Rossellini
Dopo Il sogno di una cosa

Un passaggio come questa prima lettera

che, come in un sogno,

sembra non ci si capisca più niente.


Un sogno in cui Nino ed Eligio continuano a camminare

con sincerità, in direzione di una Jugoslavia sempre più lontana.

Al loro ritorno vedono

sdraiarsi a terra

sul fango

centinaia

di donne

donne sdraiate a terra a centinaia.


Cosa potevano fare se non tornare da dove erano venuti?




3 commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
Ospite
04 giu
Valutazione 5 stelle su 5.
Mi piace

Ospite
13 mar
Valutazione 5 stelle su 5.
Mi piace

Ospite
12 mar
Valutazione 5 stelle su 5.
Mi piace

Roma (RM), Italia

Progetto artistico critico letterario No profit a cura di Giada Ciliberto 

Giornalista Pubblicista 

  • colibrìcinématographique - Onda Collettivo - Produzioni
  • Youtube
  • LinkedIn
Proposte di collaborazione

Contattaci

bottom of page