Musicale disinnesto delle competizioni in Black Sabbato (2022) di Lorenzo Marte
- 18 feb
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Realizzato per il 48 Hour Film Project, il film di Lorenzo Marte, Black Sabbato (2022), disinnesca le competizioni tra gruppi e singoli individui sviluppandosi in favore della contaminazione tra generi musicali.

Black Sabbato di Lorenzo Marte acuisce per poi disinnescare le competizioni tra gruppi e singoli individui. Scena dopo scena, a partire da un ironico e originale escamotage, il film arriva a ridurle a un unicum. Una Reductio ad unum che, in questo caso, finisce per rivelarsi allo spettatore come prettamente umana e potenzialmente identificabile in tante sfumature quante ne potrebbero contenere, se applicate all’orecchio dell’Uomo, i generi musicali finora esistenti se posti in contaminazione tra loro.
Essendo una commedia musicale, l’opera filmica di Lorenzo Marte gioca liberamente con l’inserimento del coro anche nel parlato, una scelta che risulta efficace specialmente nel direzionale le intenzioni degli esponenti dei 2 gruppi protagonisti, i Musical-lovers e i Metallari.
Dal risultante ascolto tra i componenti di ogni gruppo si evince infine, più di ogni altra cosa, la volontà della sua mente creativa non solo di fare un film insieme che funzioni, ma che riesca anche a sfruttare al massimo la più piccola risorsa a disposizione in favore della collettività rappresentata dagli attori in scena.
Se si pensa ai dettagli della scenografia applicati alle azioni degli attori in Black Sabbato, a colpire l’attenzione dello spettatore – attraverso l’interazione tra questi due elementi – è sia la creazione di una dimensione sacrale del tempio musicale che, al contempo, la sua tempestiva dissacrazione.
Al rito d’iniziazione si affianca non a caso un gioco simil-virtuosistico sugli eccessi che somiglia al desiderio di smontare, di volta in volta, gli stereotipi presi in causa nel gioco tra le parti.
Avendo avuto così poco tempo per realizzare qualcosa di tanto accurato nei dettagli e che potesse coordinare non pochi attori in scena, l’armonia che ne risulta sul finale, a partire, ad esempio, dalla scelta delle luci e delle location, oppure dall’inserimento, perfino, di piccoli elementi vintage – come il Compact Disc – è piuttosto lodevole.
Ammirevole tanto quanto l’enfasi della Mdp su un unico sospiro che, precedendo in replay l’accaduto dell’intera giornata a mo’ di personale riflessione, è un respiro che permette anche allo spettatore stesso tanto di riconoscersi sorpreso per la storia in cui è incappato quanto per il lavoro svolto con ingegno da tutta la troupe.
Se è vero, quindi, come ha ricordato Pupi Avati (in occasione della proiezione di un suo film ad Effetto Notte 2024) quest'estate, che i film, come il suo, a basso budget, sono (o hanno più possibilità) – ancora oggi – di essere dei film ben riusciti, si può pensare con naturalezza che quest'ultimo film, se avesse avuto un budget leggermente più alto, sarebbe già in corsa per essere sponsorizzato dalla Disney & co.
Che dire allora? Produttori, puntate sul cinema indipendente, o almeno pensateci.
Nel peggiore dei casi avrete esclusivamente tralasciato tante grandi cose inutili... Ma, molto probabilmente, non ve ne pentirete!

Il cortometraggio di Lorenzo Marte è stato realizzato per il 48 Hour Film Project e lo stesso regista riflette su quest'esperienza a ritroso, ripercorrendone gli aneddoti principali, nel suo ultimo articolo dal titolo: Il mio primo film da regista: la storia di Black Sabbato.



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